Teatro Carani di Sassuolo

Restituito alla città a inizio del 2024, il Teatro Carani è oggi uno spazio versatile e tecnologicamente avanzato capace di accogliere spettacoli ma anche eventi, mostre, concerti

Il Teatro Carani fu fondato negli anni ‘30 del 900 sulla spinta dello sviluppo economico della zona con l’obiettivo di rendere Sassuolo un centro culturale di primo livello. Dopo varie stagioni di successo, il teatro ha conosciuto un periodo di chiusura ma, grazie alla Fondazione Teatro Carani costituita nel 2020, è stato riconsegnato alla città il 2 marzo del 2024.
Fin da subito la Fondazione si è orientata verso scelte tecnologiche e progettuali che oggi consentono di accogliere le più varie forme di spettacolo contemporaneo, ma anche eventi, conferenze, concerti ecc. Ha quindi individuato Decima 1948 e noi di Cavea Engineering come consulenti per la progettazione e la realizzazione delle tecnologie scenotecniche e multimediali: il nostro progetto garantiva infatti di rispettare i tre obiettivi primari che la Fondazione si era prefissata:

Un ambiente versatile in grado di ospitare eventi culturali di diversa natura grazie a vari accorgimenti: un sistema automatizzato di poltrone che permette di trasformare la platea in uno spazio completamente libero,
la possibilità di accedere all’infrastruttura di trasporto e gestione dei segnali multimediali da molteplici punti in sala e sul palco.

Identificare una dotazione tecnologica all’avanguardia per supportare la varietà di utilizzi previsti. Da un impianto cinema allo stato dell’arte alle dotazioni di base per conferenze e piccoli eventi, fino a una struttura scenotecnica versatile e sicura

Rispettare i tempi di progettazione ed esecuzione dei lavori fissati in un massimo di 24 mesi

Durante la ristrutturazione del Teatro Carani, una delle sfide principali è stata integrare le nuove tecnologie in un edificio storico degli anni ’30. Grazie a una pianificazione accurata e a una progettazione ben coordinata, abbiamo affrontato con successo le complessità legate alla sovrapposizione dei lavori di ristrutturazione con i vincoli architettonici, strutturali e impiantistici

Tecnologie per uno spazio polivalente
Selezionare la dotazione tecnologica per un teatro è un compito complesso, deve rispondere alle esigenze di diversi attori. La committenza punta a garantire la redditività dell’investimento, mentre i tecnici residenti cercano soluzioni che offrano un’ergonomia di sistema, integrandosi perfettamente con le infrastrutture esistenti e assicurando facilità di installazione e affidabilità. Le compagnie esterne, d’altra parte, desiderano teatri dotati di attrezzature “rider friendly” che rispondano alle loro specifiche necessità.
In questo scenario, Cavea Engineering ha lavorato intensamente per dialogare con tutti i soggetti coinvolti, identificando le loro aspettative e mediando le esigenze grazie all’esperienza accumulata nella progettazione di altri teatri.
Nella fase di progettazione abbiamo investito molte risorse nell’ideazione di una struttura per la distribuzione capillare dei segnali audio e video, al fine di coprire ogni area: dal palcoscenico alla platea, fino ai camerini. Infatti, i differenti usi del teatro hanno richiesto l’installazione di alcune sorgenti multimediali in alcuni luoghi chiave, come per esempio le regie tecniche degli spettacoli che si trovano a fondo sala e in barcaccia, la postazione per i relatori di conferenze e letture, o ancora la videoproiezione per il cinema.
Abbiamo inoltre definito alcuni scenari d’uso per facilitare la gestione della sala, automatizzando e sincronizzando alcune apparecchiature e i relativi controlli:
– Modalità automatica: per eventi minori come conferenze che non richiedono personale tecnico specializzato.
– Modalità cinema digitale: ottimizzata per proiezioni cinematografiche.
– Modalità manuale: che permette ai tecnici delle compagnie di gestire direttamente luci, audio e video attraverso le console di controllo.
Un altro aspetto fondamentale è la possibilità di trasformare la platea per adattare la sala ad ogni tipo di evento: dalla configurazione tradizionale con poltrone è infatti possibile passare facilmente a uno spazio completamente libero e calpestabile. É possibile anche rialzare il piano della fossa dell’orchestra, in modo da ampliare lo spazio in sala oppure per ottenere un palco con un grande proscenio per ogni esigenza.

Multimedialità per ogni esigenza
Le esigenze di flessibilità dello spazio ci hanno portato a sviluppare sistemi multimediali che potessero rispondere alle molteplici esigenze previste.
Per la video proiezione, imprescindibile in molti scenari d’uso, dal cinema alla conferenza al DJ set, abbiamo progettato un doppio sistema: una proiezione cinematografica fissa in standard DCI (tipico del cinema) in risoluzione 2K e posizionata a fondo sala, e una seconda in full HD, per conferenze ed eventi teatrali, che è possibile spostare a seconda delle esigenze.
Per le riprese video, necessarie sia per le conferenze che per lo streaming di eventi, abbiamo predisposto numerosi punti di connessione a bassissima latenza, collegati a una matrice video. Questo ci offre la possibilità sia di inquadrature classiche con telecamere fisse, che di collegare telecamere broadcast per riprese professionali, mentre la regia video è attrezzata per dirette streaming, registrazioni e videoconferenze con un’interfaccia facile da usare in tempo reale.
Passando all’audio, il teatro utilizza inoltre un sistema di diffusione sonora basato su tre differenti assetti, per adattarsi alle diverse tipologie di eventi:
Sistema Main: fisso in sala e adatto a prosa, conferenze e show, garantisce una diffusione audio performante e di qualità, riducendo la dispersione fuori dalla zona di ascolto
Sistema Dolby Surround 3.1: collegato al mediaserver DCI, è posizionato dietro lo schermo cinematografico ed è ottimizzato per il cinema
Sistema Line Array: un sistema mobile, ad alta potenza, usato per concerti rock e DJ-set, è composto da “cluster” capaci di potenza e lunga gittata del suono, ed è gestito tramite protocollo Dante, lo standard de facto per la gestione dell’audio digitale.

Scenotecnica
Abbiamo progettato anche il nuovo sistema scenotecnico, aggiornato sia per migliorare efficienza e sicurezza, che per ottenere maggiore versatilità: comprensivo di graticcia, tiri traslabili, ballatoi, tiri manuali, fondali e schermi, risponde così alle ambiziose esigenze del Carani.
Il progetto della meccanica superiore è stato concepito per offrire la massima flessibilità. Ogni tiro scenico può essere adattato sia per l’illuminazione che per il sollevamento delle scene, a seconda delle necessità dello spettacolo, grazie alla sua connessione alle Production Lighting Boxes (PLB) sui ballatoi.

Una infrastruttura per i sistemi multimediali e scenotecnici
Per garantire un’adeguata distribuzione dei segnali, abbiamo realizzato un’infrastruttura avanzata che copre palcoscenico, ballatoi, graticcia, proscenio, barcacce, camerini e platea. Si tratta di una rete basata su rame e fibra ottica, gestita tramite i principali protocolli di trasmissione e gestione di segnali multimediali digitali (Dante, sACN, RDM e QLAN ecc.) per la distribuzione di audio, video, controllo e illuminazione.
Il cuore del sistema si trova nei rack centrali del mezzanino, che ospitano patch panel e apparecchiature attive. Da qui, l’infrastruttura si collega a SCB (Sound & Communication Boxes) e PLB (Production Lighting Boxes), offrendo agli utenti finali un’interfaccia intuitiva e una gestione flessibile dei segnali. Tutte le tecnologie sono integrate discretamente, preservando l’estetica del Teatro.
Per ridurre al minimo la latenza nella trasmissione video, fondamentale per le produzioni teatrali, abbiamo implementato un’infrastruttura broadcast 12G-SDI che assicura una sincronizzazione perfetta tra orchestra, attori, direttore di scena e tecnici.

La Fondazione Teatro Carani
E’ stata costituita il 27 gennaio 2020 con l’obiettivo, dopo un decennio di chiusura, di acquisirne la proprietà per poi donarlo alla Città di Sassuolo, dopo averlo opportunamente ristrutturato. Ecco un commento della la sig.ra Claudia Borelli, Presidente della Fondazione Teatro Carani ETS

CB Il Teatro Carani è stato per decenni il fulcro della vita culturale di Sassuolo, e non potevamo “rassegnarci” a perdere questo luogo fortemente simbolico della nostra crescita culturale e sociale. La Fondazione è ripartita da qui: ha raccolto l’eredità del Carani con l’obiettivo di riportarlo ad essere il centro della nostra comunità. Le scelte fatte in fase di ristrutturazione sono andate nella medesima direzione: creare uno spazio adatto all’oggi ma anche in grado di essere migliorato e adeguato alle tecnologie future.

É stato difficile orientarsi nelle scelte progettuali e dei partner?
CB – Dopo una lunga ricerca ci siamo affidati a Decima 1948 e a Cavea Engineering che ha curato la parte impiantistica e multimediale: ci ha convinto la visione dinamica del progetto proposto, basata sul servizio e non sul singolo materiale, oltre che non solo sul presente, ma anche fortemente orientata al futuro. Avevamo bisogno di persone in grado di ascoltare le nostre idee e trasformarle in esecutivo.

La fase di cantiere è stata laboriosa?
CB – Certamente lo è stata, il teatro è stato completamente rinnovato nelle sue strutture e impianti scenici, senza tuttavia intaccare la sua identità, anche estetica. Decima 1948 e Cavea Engineering sono state all’altezza di dialogare con le figure coinvolte, tutte con competenze e provenienze differenti, dalla direzione lavori ai tecnici del teatro, dal marketing al team della Fondazione.

https://fondazione.teatrocarani.it/la
https://fondazione.teatrocarani.it/sostieni

In breve
Natale 1930 – inaugurazione del Teatro Carani, costruito su committenza di Mario ed Eugenio Carani e progetti di Zeno Carani; l’uso innovativo del cemento armato, una cupola apribile, tre ingressi sulle principali arterie centrali e le oltre 1600 sedute lo rendono grandioso e innovativo.
1966 – Dopo anni di successi, il Comune entra nella programmazione con l’obiettivo di costruire una stagione di alto livello.
Anni ‘70 – Vengono ospitate produzioni internazionali, nel Foyer si propongono esposizioni d’arte
Anni ‘80 – Flessione di interesse del pubblico, che riprende con gli anni 2000
2014 – Il teatro viene dichiarato inagibile
2020 – Nasce la Fondazione Teatro Carani, al fine di acquisire il teatro, occuparsi del restauro e donarlo al Comune; i Soci sono privati e aziende del territorio
2022 – Inizio dei lavori
Marzo 2024 – Inaugurazione del Teatro Carani

Naturalmente desideriamo ringraziare Decima 1948 per averci offerto l’opportunità di proporre per questo progetto una visione inconsueta delle infrastrutture di un teatro. Ringraziamo poi la Fondazione Teatro Carani per aver creduto nella nostra proposta e per l’attenzione, tutt’altro che abituale, verso gli aspetti strutturali e tecnici di un teatro.
Infine, un pensiero per i progettisti di Enerplan – società di ingegneria – e Archea di Sassuolo, – studio di architettura – per la loro vocazione nel rendere realtà un’idea.

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