Comfort acustico al Tecnopolo di Carpi

Ecco come abbiamo migliorato il comfort acustico del Polo Tecnologico Universitario di Carpi con un intervento mirato, sostenibile e non invasivo. Un progetto nato dal dialogo costruttivo con UniMoRe e dalla volontà comune di valorizzare lo spazio attraverso la tecnologia, l’esperienza e l’ascolto – in tutti i sensi

 All’inizio di quest’anno l’Università di Modena e Reggio Emilia ci ha contattati per un intervento in tema di acustica al Polo Tecnologico di Carpi: nonostante l’ambiente sia nuovo, moderno e perfettamente arredato, l’esperienza d’ascolto in aula risultava insoddisfacente.

Il disagio non dipendeva né dall’arredamento né dall’impiantistica: tutto era stato eseguito correttamente. Ma mancava un elemento l’acustica architettonica. Aule ampie, superfici dure, soffitti lisci e nessun trattamento fonoassorbente avevano generato un tempo di riverberazione eccessivo, ben oltre i limiti desiderati in un ambiente didattico.

Il disagio acustico: un problema invisibile ma concreto
Il primo passo è stato ascoltare il cliente e analizzare lo spazio. Insieme all’architetto Elisabetta Vidoni Guidoni referente del progetto per UniMoRe, e che ringraziamo per l’attenzione a questi temi, abbiamo effettuato
rilievi acustici strumentali in tre ambienti a campione, una sala da 120 posti, una da 50 e un ufficio di circa 20mq. Le misure, fatte con un diffusore dodecaedrico e un fonometro, hanno confermato quanto già percepito: gli ambienti erano eccessivamente riverberanti, e questo penalizzava fortemente l’intelligibilità del parlato. Un disagio che si era già cercato di arginare scegliendo un sistema di diffusione sonora direttivo e tarato appositamente, tuttavia le caratteristiche fisiche degli ambienti erano tali che solo un intervento di acustica architettonica avrebbe potuto fare la differenza.

Le azioni possibili
Sale e uffici erano già in uso e corredati di impianti, sistemi e arredati. Questo poneva dei limiti oggettivi alle possibilità di intervento, quindi il nostro lavoro è stato una
accurata valutazione delle possibilità e la ricerca di una mediazione: da un lato la norma UNI 11532-2:2020 – che definisce le caratteristiche acustiche degli ambienti scolastici – dall’altro lo stato degli spazi. Per questo, ci siamo concentrati sulle frequenze del parlato, dato che il primario uso delle sale è appunto la didattica, cercando di soddisfare per questo range di frequenze i due principali parametri previsti dalla norma: il Tempo di Riverbero e lo STI – Speech Transmission Index, l’indice di trasmissione del parlato.

Ma abbiamo cercato anche di andare oltre la norma, perché è proprio l’interazione tra questi due parametri a definire qualità del confort acustico degli ambienti.

Una soluzione non invasiva, efficace e reversibile
Il nostro intervento ha previsto l’installazione di pannelli fonoassorbenti a soffitto, capaci di ridurre la riflessione sonora e migliorare il comfort acustico. Abbiamo scelto pannelli composti con un’anima in lana minerale rivestita di schiuma composta da nanoparticelle e con buone possibilità di personalizzazione estetica, dando all’intervento anche un valore visivo.
Il lavoro ha richiesto adattamenti puntuali e un’attenta gestione del cantiere perché non potevamo semplicemente posizionare i pannelli dove volevamo: abbiamo dovuto trovare le zone utili, evitare le interferenze con altri impianti, customizzare i pannelli in alcuni casi con vere e proprie soluzioni su misura.

“Una volta completato l’intervento – ha raccontato Leonardo Rossi, Multimedia System&Acoustics Designer di Cavea Engineering – abbiamo ripetuto le misurazioni acustiche: i valori del tempo di riverberazione sono rientrati nei parametri ottimali. Ma il dato più importante è arrivato subito dopo, dalla viva voce dei docenti e degli studenti: lambiente è diventato immediatamente più chiaro, confortevole e adatto all’ascolto.

Un intervento che ha dimostrato come il comfort acustico sia una componente essenziale della qualità degli spazi, soprattutto in ambito formativo. Abbiamo restituito alle aule del Polo Tecnologico di Carpi la possibilità di essere vissute al meglio, senza azioni invasive e senza interrompere l’attività didattica.